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ECM 2556
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Ravel – Franck – Ligeti – Messiaen
Duo Gazzana
Natascia Gazzana, violino Raffaella Gazzana, pianoforte
ECM New Series 2556 Pubblicazione: 20 Aprile 2018

La terza pubblicazione ECM New Series delle sorelle italiane Natascia e Raffaella Gazzana è dedicata principalmente a musica di area francofona: César Franck, Maurice Ravel e Olivier Messiaen, ma rende anche omaggio all’ungherese György Ligeti con una prima registrazione del suo Duo per violino e pianoforte.

Dopo aver esplorato nei due cd precedenti la musica del XX e XXI secolo – nel primo quella di Takemitsu, Hindemith, Janáček e Silvestrov e nel secondo quella di Poulenc, Walton, Dallapiccola, Schnittke e di nuovo Silvestrov – questa volta il Duo Gazzana propone un repertorio che guarda un po’ più a ritroso nella storia della musica. L’album ha inizio con due brani composti alla fine del XIX secolo: la Sonate posthume di Ravel scritta nel 1897 e la monumentale Sonata in La Maggiore per pianoforte e violino composta da César Franck nel 1886.

“Quando si parla di musica francese, probabilmente la prima associazione che viene in mente è quella di una musica in cui l’atmosfera e le emozioni sono enfatizzate”, spiegano le sorelle Gazzana. “Tuttavia la Sonata di Franck è un’opera davvero meravigliosa e ben strutturata, tanto da aver influenzato molti altri compositori”. Wolfgang Sandner osserva nel saggio del libretto del cd: “La Sonata è una prova di interpretazione. In particolare richiede padronanza della sua struttura basata sulla forma ciclica, oltre al controllo dell’intensità espressiva, che è prodotto dalla chiarezza formale ottenuta attraverso l’audacia armonica, le ambiguità e le modulazioni enarmoniche a tonalità lontane, e non da ultimo dal dialogo che si sviluppa tra i due strumenti”.

Studiare e suonare la Sonata di Franck è stato il punto di partenza del Duo Gazzana per il repertorio dell’album. “Abbiamo cercato, come facciamo sempre nei programmi dei nostri recital, di trovare collegamenti e interconnessioni storiche e musicali.”

Tre lavori del cd sono opere realizzate dai compositori nei primi anni della loro carriera. Maurice Ravel aveva solo ventidue anni quando scrisse la Sonata posthume (rimasta inedita fino al 1975), Olivier Messiaen compose Thème et variations a ventiquattro anni, György Ligeti il suo Duo (dedicato al caro amico György Kurtág) a ventitré anni. Le sorelle Gazzana, che hanno dato voce eloquente ai primi lavori di William Walton nel loro precedente album per ECM, sono affascinate dal carattere transitorio e ricco di promesse di tali brani: “In essi si possono già sentire e percepire i passi successivi che questi compositori compiranno nel loro linguaggio musicale”. Anche nella Sonata in La Maggiore di Franck si avverte un potenziale precoce: completata quando l’autore era sulla sessantina, fu elaborata su un abbozzo di trent’anni prima.

I brani di Franck, Ravel e Messiaen rispecchiano le strette relazioni degli autori con grandi violinisti. Franck ha dedicato la Sonata a un amico compositore, il virtuoso del violino Eugène Ysaӱe. Si dice che la Sonata di Ravel del 1897 sia stata ispirata dal modo di suonare dell’amico George Enescu, quando entrambi i musicisti erano allievi della classe di composizione di Fauré a Parigi. Thème et variations di Messiaen è dedicato alla sua prima moglie Claire Delbos, che lo ha eseguito in prima assoluta. Non si possono negare allo stesso tempo le straordinarie conoscenze della tastiera di César Franck e Olivier Messiaen: entrambi i compositori avevano fama di abili organisti e improvvisatori. Raffaella Gazzana: “In alcuni degli impegnativi contrappunti del quarto movimento della sua Sonata, in particolare, si può immaginare che Franck avesse in mente anche i pedali dell’organo”.

Messiaen e Ligeti sono universi a sé stanti: “Nessuno dei due può davvero essere classificato come appartenente a una qualsivoglia scuola”. Riguardo all’inserimento del pezzo di György Ligeti, il duo spiega: “Ci piace molto la musica di Ligeti, ma non sono mai stati pubblicati lavori per il nostro organico strumentale. Dopo qualche ricerca abbiamo trovato un riferimento a un suo Duo giovanile, così ci siamo messe sulle sue tracce”. Al contrario del brano di Franck, dove ogni nuova interpretazione deve tenere conto di numerose e autorevoli incisioni, “è stato molto interessante e stimolante interpretare Ligeti senza altri riferimenti se non la musica della partitura Schott appena stampata”.

Il commento di Paul Griffiths al debutto del Duo Gazzana nel 2011 può essere qui ugualmente usato a mo’ di sintesi: “Il programma nel suo insieme è tipico dell’approccio curioso e sensibile al repertorio del duo. Ciò che si percepisce è una freschezza vitale”.

Come i precedenti, l’album è stato registrato presso l’Auditorio Stelio Molo RSI di Lugano e prodotto da Manfred Eicher.

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Poulenc – Walton – Dallapiccola – Schnittke – Silvestrov
Duo Gazzana
Natascia Gazzana, violino  Raffaella Gazzana, pianoforte
ECM New Series 2356 Pubblicazione: 4 Aprile 2014

Il secondo album del Duo Gazzana per la ECM New Series unisce opere del XX e del XXI secolo caratterizzate da un potente piglio narrativo e da uno sguardo retrospettivo alla storia della musica. Compositori di diversi paesi – Francia, Gran Bretagna, Italia, Russia e Ucraina – presentano antiche forme musicali come latoccata, la suite, il canone, le variazioni alla luce di nuove tecniche nello sviluppo compositivo, in cui si riscontrano somiglianze e corrispondenze attraversano secoli, confini geografici e forme espressive contrastanti.
La Suite in the Old Style di Alfred Schnittke è infatti un’allusione giocosa e poco convenzionale allo stile compositivo del passato. Hommage à J.S.B, del compositore ucraino vivente Valentin Silvestrov, evoca assonanze che rimandano al Maestro di Lipsia. Similmente, Luigi Dallapiccola, nel suo divertimento Tartiniana seconda, risponde con maestria contrappuntistica alla musica del compositore barocco Giuseppe Tartini. La Toccata di William Walton, un brano di raro ascolto, scritto dall’autore appena ventenne, trabocca di idee strutturali legate alle esigenze virtuosistiche della forma tradizionale della toccata. Le cadenze, che richiedono a entrambi gli strumenti tecniche vicine all’improvvisazione, mutuano la propria forza ritmica dal jazz. Vitalità e impeto informano anche la Sonate di Francis Poulenc, che rappresenta in questa sede l’evoluzione, su un piano strutturale e formale, di stilemi compositivi antichi e ancora poco complessi (toccata, suite, divertimenti e variazioni) utilizzati nelle composizioni di questo album. Scritta fra il 1942 e il ‘43, la Sonataè dedicata alla memoria del poeta andaluso Federico García Lorca. Il verso ‘La Guitare fait pleurer les songes’ (La chitarra fa piangere i sogni), tratto da una sua poesia, ha ispirato il secondo movimento in contrasto con i precedenti: un intermezzo espressivo, quasi una nenia.
Le sorelle Natascia e Raffaella Gazzana, native di Sora, vicino Roma, costituiscono il Duo Gazzana dalla metà degli anni ’90. Studi musicali paralleli hanno permesso loro di sviluppare una grande sensibilità verso la musica da camera e i relativi aspetti del dialogo fra i due strumenti. Hanno entrambe conseguito la Laurea in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma: Natascia con indirizzo in Storia dell’Arte contemporanea e Raffaella in Musicologia, con una tesi sulla revisione critica della Toccata di Walton.

Le due artiste hanno condotto i loro studi tra Roma, Ginevra, Bruxelles, Siena, Losanna, Fiesole e Salisburgo, frequentando assiduamente maestri di fama internazionale quali Bruno Canino, il Trio di Milano, Yehudi Menuhin, Corrado Romano, Uto Ughi, Piero Farulli, Pierre Amoyal, Pavel Gililov e Ruggiero Ricci. Si sono esibite in molti paesi europei, in Africa, Asia e Oceania. Hanno sviluppato una relazione particolare con l’Oriente, dove hanno avuto modo di esibirsi e tenere master-class in Giappone, Vietnam, Corea del Sud, Singapore e Hong Kong.
Fives Pieces, il loro primo album per la ECM New Series (ECM 2238), realizzato nel 2011 presenta brani di Takemitsu, Hindemith, Janáček e Silvestrov.
L’album è stato registrato nel giugno del 2013 presso l’Auditorio della Radiotelevisione Svizzera di Lugano e prodotto da Manfred Eicher.

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Takemitsu – Hindemith – Janácek – Silvestrov / Five Pieces
Duo Gazzana
Natascia Gazzana, violino Raffaella Gazzana, pianoforte
ECM New Series 2238 Pubblicazione: 23 Settembre 2011

“Five Pieces” è la prima incisione ECM per le sorelle italiane Natascia e Raffaella Gazzana, un album che riprende il titolo dal lavoro per violino e pianoforte di Valentin Silvestrov, inserito in chiusura. Questi brani – una sottile e vibrante elegia, una serenata, un intermezzo, una barcarola, un cupo notturno – ricevono così una diffusione internazionale in un contesto che unisce il familiare con il remoto, così come Duo Gazzana riesce a trovare affinità creative tra la musica di quattro compositori estremamente diversi tra loro. “Nel complesso, il programma è un esempio tipico dell’approccio sia speculativo che sensibile del duo al repertorio”, scrive Paul Griffiths nel libretto, “ciò che si ascolta è di una freschezza vitale”.

Il programma e il relativo approccio del Duo sono dettati da prospettive non consuete. L’album si apre con “Distance de fée” di Tōru Takemitsu, scritto nel 1951, quando il compositore, ancora alla ricerca di una propria identità stilistica, era profondamente influenzato da Messiaen e da Debussy, due europei che, invece, traevano ispirazione guardando a oriente. La distanza e la vicinanza sono le tematiche sottintese. In “Distance de fée”, suggerisce Wolfgang Sandner, i due mondi vengono giustapposti ma non riconciliati, tuttavia vi si anticipa la vitalità caratteristica dell’haiku del Takemitsu più tardo, il quale avrebbe affermato: “mi piacerebbe produrre suoni intensi quanto il silenzio”. La Sonata di Paul Hindemith, scritta nel 1935, muovendo da un inizio di tipo pastorale a una densa complessità armonica, presuppone un tipo di impegno al quale il Duo Gazzana risponde con abilità, così come nell’equilibrio fra fluente lirismo ed espressività del gesto nella Sonata di Janácek. Del resto un collegamento storico tra le due opere è rappresentato dal fatto che Hindemith eseguì pubblicamente per la prima volta il brano di Janácek a Francoforte nel 1923. Janácek aveva cominciato a scrivere la Sonata nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale (“potevo quasi sentire il rumore degli schianti metallici nella mia mente tormentata”, avrebbe scritto in seguito) e continuò a revisionare il brano per diversi anni a seguire. Si tratta di uno dei suoi pezzi da camera più intensi, che concentra in quattro movimenti una grande quantità di dettagli. E’ nello stesso tempo anche uno dei uno pezzi più appassionati; abbina una densa scrittura del pianoforte ad un vasto materiale tematico del violino. I contrasti sono posti in risalto anche attraverso l’uso di elementi in conflitto, come nel movimento finale dove – come ha sottolineato il critico John Tyrell – “motivi interrotti”, piccoli frammenti ripetitivi del violino, incrociano ampie frasi inarcate del pianoforte. L’album “Five Pieces” è stato registrato nel Marzo 2011 presso l’Auditorium della Radiotelevisione svizzera a Lugano.